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gran tour francigena2020

Il Grand Tour era un lungo viaggio che l’aristocrazia europea, a partire dal XVII secolo,  compiva nell’europa orientale; di durata non definita aveva come destinazione preferita l’Italia. Furono circa 100.000 gli inglesi e decine di migliaia di francesi, tedeschi, scandinavi, che in quegli anni arrivarono nel nostro paese e per scoprire l’arte e la cultura di cui erano alla ricerca.Il Gran Tour è il primo esempio di turismo culturale di massa.

OBIETTIVO

Sono Filippo Arcelloni, mi occupo di teatro come attore, regista, organizzatore teatrale e amo capire l’Italia e gli italiani percorrendo i suoi antichi cammini, con una vera passione per la Via Francigena del Nord.

A oggi lo tsunami provocato dal Covid 19 ha fermato il mio lavoro e la mia passione. Il Teatro, che è il mio lavoro da oltre 20 anni, è fermo dal 22 febbraio ed è in attesa di sapere se e come ripartire, la Via Francigena, una passione da oltre 10 anni, è anche lei ferma, senza pellegrini/camminatori e con le accoglienze chiuse.

Vivo, come tanti, un presente fatto di teatri e spazi culturali chiusi, spettacoli sospesi, la Via Francigena impossibile da camminare e un futuro prossimo senza certezza di ripresa delle attività culturali e del ritorno di presenze sui cammini; pensiero che lascia nello sconforto decine di migliaia di operatori del mondo del teatro, spettacolo dal vivo e gli amici operatori che vivono e ospitano pellegrini lungo i cammini italiani.

Gran Tour Francigena 2020 è un progetto pensato per essere un segnale di ripartenza, di speranza, di possibilità al presente, camminando le 45 tappe che dal Passo del San Bernardo a Roma, cercando e intervistando per ogni tappa una compagnia teatrale, il direttore di un museo, un artista dello spettacolo dal vivo che operano sul territorio dove passa la tappa. Ogni intervista, della durata di 10 – 15 minuti, verrà preparata e messa online il giorno stesso sui canali social associati al progetto. Si andrà così creando, giorno per giorno, una linea rossa che scendendo dal Val d’Aosta arriverà a Roma, segnata da interviste, immagini, dei tanti piccoli operatori che compongono il tessuto culturale del paese.

Un progetto che vuole essere il primo passo per la creazione, di una rete di realtà culturali, artistiche che arricchiscono, con i loro progetti, il territorio attraversato dalla Via Francigena, creando un racconto dell’Italia valorizzando l’aspetto culturale e che mi permetta di raccogliere materiali, immagini, pensieri per la creazione di un documentario e di uno spettacolo che racconti cosa vuol dire essere pellegrino/camminatore nel 2020 convivendo con il Covid 19.

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